Pannella a Teramo per chiedere l'amnistia e non "morire di pena"

TERAMO – Marco Pannella torna a parlare di Giustizia a Teramo nel corso di una conferenza stampa alla presenza dei candidati teramani alla Camera e al Senato al termine di una visita fatta nella casa circondariale di Teramo in cui è tornato a denunciare le condizioni dei detenuti e a chiedere l’applicazione dell’Amnistia in Italia. La denuncia del leader radicale ha preso spunto da alcuni “casi termani” segnalati dall’avvocato Vincenzo Di Nanna: quello di una detenuta in cella con suo figlio di due anni e mezzo nato senza un rene che non riceve da mesi una visita pediatrica e di un detenuto al secondo tentativo d suicidio. “In Italia non c’è la pena di morte – ha dichiarato il leader Marco Pannella – ma si muore di pena con la complicità di una magistratura che non risponde dei suoi errori e dello Stato. Da tempo noi radicali chiediamo l’amnistia. Un provvedimento che di fatto in Italia già c’è visto che ogni anno vengono prescritti 165mila reati per una macchina della giustizia al collasso”. E a chi contesta che l’Amnistia non risolve alla radice il problema del sovraffollamento delle carceri, Pannella torna a invocare la depenalizzazione di alcuni reati e chiede risposte e una maggiore sensibilità verso quella “disperazione diffusa” che oggi non colpisce solo i detenuti ma anche gli imprenditori sull’orlo del suicidio. Pannella si è poi scagliato contro la partitocrazia di Silvio (“peccato che ho fatto chiudere i manicomi altrimenti poteva trovare aiuto”) e del “Bersani divoratore della Costituzione, erede di chi parla di pulizia della Costituzione e ingiustizia e che invece fa ‘polizia’ dei suoi compagni. Infine il tributo del laico Pannella a Papa Benedetto XVI. “A volte le scelte parlano più delle parole, la sua rinuncia a essere il Cesare del Vaticano, a rimanere ‘nascosto nel mondo’ si traduce finalmente in una fede spoglia degli averi, una scelta spiritualista che vince sul potere”.